lunedì 6 ottobre 2014

Un tocco di Zenzero di Tassos Boulmetis

Un film di Tassos Boulmetis. Con Georges Corraface, Tassos Bandis, Basak Köklükaya, Ieroklis Michaelidis, Renia Louizidou. Titolo originale Politiki kouzina. Drammatico, durata 108 min. - Grecia, Turchia 2003. IMDb 7,6
Fanis,  insegnante di astrofisica appassionato di cucina e di spezie, narra la sua storia. Nato e cresciuto a Costantinopoli, il piccolo Fanis trascorre il suo tempo nella bottega del nonno, mercante di spezie. Osserva i clienti, impara a riconoscere gli aromi dai mille odori e sapori e i loro segreti, e conosce la piccola Saime, compagna di giochi nella soffitta polverosa. 
 
Il nonno Vassilis lo incanta con le strambe lezioni di astronomia a base di spezie. Un mondo magico e affascinante di cui non si dimenticherà più,un mondo di odori e di colori cui il nonno ha dato simbologie astrali. L’insegnamento dell’astronomia passa, infatti, nelle parole del nonno, attraverso lo studio delle proprietà del pepe e dello zafferano, del loro valore e del loro utilizzo. Fanis impara a conoscere gli elementi e rimane affascinato dalla possibilità di poterli unire e mischiare per creare nuovi universi. Fanis in fondo vorrebbe utilizzare questa abilità anche nella vita di tutti i giorni, vorrebbe controllare gli eventi e gestirli con cognizione di causa.
"Il pepe... è piccante e brucia, proprio come il sole." - gli racconta il nonno e gli descrive anche gli effetti delle spezie sull'animo umano:
"Il sale… va aggiunto nelle dosi necessarie per insaporire la vita di ognuno.
La cannella… è dolce amara, proprio come una donna. La vita, come il cibo, richiede sale…
Sapori dolci e speziati possono essere mescolati in diverse maniere: combinati assumono sfumature particolari impossibili da trovare se usati da soli."
Fanis appartiene ad una famiglia greca in Turchia, sullo sfondo dei continui scontri tra i due paesi, dal pogrom del 1955 (in cui i greci furono cacciati da Istanbul), attraverso la crisi di Cipro fino all'attuale pacificazione.
Il padre sarà costretto dall'Ufficio Immigrazione, che non rinnova il permesso di residenza né a lui né al resto della comunità greca abitante a Costantinopoli, a lasciare Istanbul per un ritorno forzato in madrepatria e tutto questo in risposta ai fatti di Cipro. Da quel momento la sua famiglia vivrà in una situazione paradossale: sarà considerata greca dai turchi e turca dai greci. L'addio a parenti e amici di Costantinopoli e sopratutto all'amatissimo nonno sarà molto doloroso. 
Fanis dovrà lasciare anche Saime, il suo primo e grande amore e sarà preso da una grande malinconia e si sentirà estraneo alla nuova patria. La cucina e, più precisamente, l’atto del cucinare diventano l’unico modo per mantenere vivo il ricordo delle persone care abbandonate di là dal confine, e lo farà a tutti i costi, preoccupando la famiglie. Per lui cucinare rappresenta il bisogno estremo di comunicare con il proprio passato mantenendolo vivo, la paura di perdere la propria identità, ma anche un estremo bisogno di controllo sulla realtà, sulla materia. Cucinare è il suo piccolo universo rappresentato dagli ingredienti da mescolare armoniosamente. 
 
Le sue qualità di cuoco sono straordinarie. L’odore delle spezie e dei piatti preparati gli ricordano il passato, il nonno e la sua amata; i gesti, il dosare con le dita qualche polvere, sono come un codice segreto di intesa e di appartenenza, lo strumento per richiamare un mondo perso in modo traumatico. Studierà astronomia ed è affascinato dalla perfezione e dall'ordine, dalle regole  precise, che regolano sia la cucina che le galassie. 
Scriverà alla sua amica profumando con le spezie le cartoline.
I genitori, però, preoccupati per la sua salute, vorrebbero sottrarlo a questa sua passione e Fanis si rinchiude in bagno nell’attesa, sempre vana, dell’arrivo del nonno. Crescerà senza rivedere né il nonno né Saime.

Si decide a volare a Istanbul solo dopo la notizia dell’aggravarsi delle condizioni di salute del nonno. Al funerale incontra Saime, che si è sposata, ma è in crisi con il marito. La speranza rinasce in lui e accetta una cattedra in città. Il destino, però, ancora una volta gli impedisce di coronare il suo sogno d’amore, perché Saime parte per Ankara con il marito. Fanis si rifugia nella bottega abbandonata del nonno, circondato da spezie e pianeti.
La cucina nel film è metafora della vita. Il cibo e la cucina sono il veicolo tramite il quale raccontare l'amore di una gente per la propria terra, per i propri valori. I brillanti dialoghi rimandano sempre al cibo e o le  pietanze scandiscono ogni momento della vita del protagonista e dei suoi bizzarri parenti.Ogni avvenimento importante è un'occasione per ritrovarsi tutti insieme in cucina a preparare i piatti tipici della loro tradizione
Grande attenzione per i riti ed i gesti, dal dosaggio di ogni spezia, alla disposizione dei piatti sulla tavola, sino al posizionamento sapiente dei commensali. Il cibo non è quindi soltanto un mezzo di sostentamento, ma un magico strumento per influenzare la vita. Il cibo e la cucina sono un mezzo di comunicazione, l’unico valido per il protagonista, e come rifugio, come consolazione, come droga, olfattiva che salva da una realtà spesso dura. 
A volte bisogna usare le spezie sbagliate per ottenere l'effetto desiderato. Aggiungere qualcosa di diverso. Il cumino, come dire... è una spezia forte, ti aggredisce, induce le persone a chiudersi. Lo zenzero è delicato e pungente, e spinge a guardarsi negli occhi". (Vasilis)
Il regista Tassos Boulmetis, infatti, è un greco nato proprio a Istanbul, nel 1957, trasferitosi poi in Grecia all’età di 7 anni, e ha inserito nel film molti riferimenti autobiografici. Come il protagonista del suo film, inoltre, ha alle spalle studi scientifici (fisica), prima di approdare allo studio del cinema all’Ucla, in California, grazie a una borsa di studio dell’Onassis Foundation. Dopo un apprendistato televisivo, ha realizzato Dream Factory, che ha fatto incetta di premi in diversi festival. Sceneggiatore, produttore e regista, Boulmetis è anche autore degli effetti visivi speciali del film Un tocco di zenzero, che in Grecia è stato uno dei maggiori successi cinematografici nazionali. Boulmetis è anche il primo presidente della Hellenic Film Academy.

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