lunedì 20 ottobre 2014

The van (Due sulla strada) di Stephen Frears

Un film di Stephen Frears. Con Colm Meaney, Ger Ryan, Donald O'Kelly Titolo originale The Van. Commedia, durata 107' min. - Gran Bretagna 1996. IMDb 6,8
Con quest'ultimo adattamento di Frears si completa al cinema The Barrytown trilogy di Roddy Doyle. Dopo The Commitments (di Alan Parker, del '91) e The Snapper (dello stesso Frears, del '93), con The Van ritorniamo per l'ultima volta - così ha dichiarato Doyle - a Barrytown, immaginario sobborgo settentrionale di Dublino, un quartiere povero della periferia in cui Doyle ha vissuto e insegnato (inglese e geografia) per diversi anni. 
Saper raccontare è una qualità che non manca a Stephen Frears. La sua bravura è evidente anche in Tminimalista che parla di piccoli avvenimenti quotidiani di due quarantenni irlandesi: Bimbo e Larry.
In the van Frears riesce a tratteggiare efficacemente i due protagonisti e a descrivere l’evoluzione della loro amicizia. E ' una storia 
Tanti momenti di vita quotidiana che si susseguono durante tutto il film: momenti in famiglia di tenerezza e litigi; sbronze di birra nei pub;  partite alle tv guardate in compagnia e i lavori di sistemazione del furgone. Intorno a loro i bambini che giocano per le strade e seguono festosi la prima uscita del furgone; gli ubriachi che lo assaltano non sapendo come sfogare altrimenti la loro insoddisfazione; il pannolino fritto al posto di un trancio di merluzzo. 
Bimbo e Larry, sposati con figli, si ritrovano entrambi disoccupati e decidono di diventare soci, vendendo “fish&chips” e burger di vario tipo. Come locale di vendita allestiscono un furgone scassatissimo, senza portiera, con il quale. L'allegria e i momenti di umorismo si mescolano al dramma, come in alcuni film di Ken Loach, con cui Frears ha in comune l'intento di raccontare storie di vita comuni. 
Siamo nel periodo post-thatcheriana: il mondo non è cambiato, le fabbriche licenziano e  gli uomini trovano rifugio nei pub, bevono la birra e seguono con passione il calcio. Siamo nel periodo tra il 1989 e il 1990, con le partite della nazionale di calcio irlandese ai mondiali a fare da sfondo: è proprio grazie ai tanti tifosi che escono dal pub vicino che Bimbo e Larry iniziano a fare affari. Larry, però, è maldestro e poco affabile con i clienti, i suoi due figli chiamati a servire non sono di molto aiuto e il rapporto con Bimbo sembra rovinarsi per le tensioni e i litigi frequenti. 
Ma l'esperienza non durerà a lungo, l'impresa fallirà e il furgone verrà abbandonato sulla melma della bassa marea.
I diversi modi di affrontare l'esperienza dei due protagonisti - quella vitalistica ma improduttiva di Larry, quella nevrotica ma a suo modo efficiente di Bimbo - non hanno vie d'uscita; La realtà è sempre più forte e travolge ogni speranza di riscatto. La vita, però continua, nonostante tutto perché non manca mai chi resiste e si dà fare. Il film però scivola via, non si ferma in modo particolare su nulla: ci lascia intravedere la realtà  
Questo scontro continuo con un mondo e una legge che non si vedono, rientra indubbiamente fra le cose del mondo che non piacciono a Frears, ma egli si limita a osservarle di lontano
Bravi gli attori che interpretano personaggi credibili e veri, mai banali.
Un cinema dalla parte della gente comune e rivolto alla gente comune. Un cinema umanista, a cui bastano pochi dettagli ben distribuiti nelle parti giuste – Larry e la figlia che cantano insieme nel furgone, Fortemente connotata in termini nazionali, è una commedia ricca di personaggi vivaci e di trovate divertenti che non nascondono l'amarezza di una realtà sociale disagiata sulla quale incombe il problema della disoccupazione.
A Frears non interessa tanto la lettura politica di una situazione che critica quanto il risvolto umano che può nascere da questa situazione di bisogno
Due sulla strada è più divertente e vivace nella prima parte, con la musica martellante di Eric Clapton, verso la fine perde un po’ di mordente ma non la simpatia.

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